L’idea di Isaac Newton di costruire un telescopio riflettore non era nuova.
Galileo Galilei e Giovanni Francesco Sagredo, subito dopo l’invenzione del telescopio rifrattore avevano già considerato l’uso di uno specchio come obiettivo e altri, come Niccolò Zucchi, affermavano di aver già sperimentato l’idea nel 1616.
Newton potrebbe anche aver letto il libro “Optica Promota” di James Gregory del 1663, in cui veniva descritto il progetto di un telescopio riflettore con specchi parabolici, progetto che però non Gregory non riuscì mai a realizzare.
Tralasciando questi “dettagli“, Newton costruì il suo telescopio riflettore perché sospettava che con esso, potesse dimostrare la sua teoria secondo cui la luce bianca è composta da uno spettro di colori.
L’aberrazione cromatica era il difetto principale dei telescopi rifrattori dell’epoca di Newton e vi erano molte teorie su ciò che la causava.
Nella metà del 1660, Newton concluse grazie alla sua teoria dei colori, che questo difetto era causato dalla lente del telescopio rifrattore che si comportava come un prisma, spezzando la luce bianca intorno ai corpi celesti luminosi in un arcobaleno di colori.
Seguendo questo ragionamento Newton arrivò a una conclusione: se l’aberrazione cromatica è causata dalla lente, quest’ultima può essere eliminata costruendo un telescopio che non ne usasse una, da cui iniziò la storia del telescopio riflettore.
Il telescopio riflettore newtoniano fu costruito nel 1668.
1 commento su “La Storia del Telescopio: dal 1400 a Oggi”
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